Lo scorso 25 giugno il mio amore ha compiuto 40 anni. Ho sempre pensato che fosse una tappa importante, tanto più che capita nello stesso anno in cui celebreremo 20 anni (sì, VENTI :O) insieme.
Eravamo due ragazzini, siamo cresciuti insieme, e il destino ha voluto che amassimo entrambi viaggiare e conoscere nuove culture. E così, quando ho dovuto pensare a un regalo da fare a Max, non ho avuto dubbi: un viaggio. Ovviamente insieme ^^
Ho pensato a un posto in cui desiderava andare da tempo e non ho avuto dubbi: la Scozia, che aveva visto solo brevemente un paio di anni fa. Purtroppo però poi ho dovuto fare due conti e ho capito che al momento non rientrava nel budget. E allora, ecco l’illuminazione: La Normandia, nello specifico le Spiagge dello Sbarco. Per lui, grande appassionato di storia moderna e soprattutto di tutto ciò che ha a che fare con la seconda guerra mondiale, per lui che recita Salvate il Soldato Ryan manco fosse Tom Hanks, per lui che mi ha fatto vedere 3456 volte la serie completa di Band of Brothers… decisamente sì, era la meta giusta 😀
Ma il bello è che questo si è rivelato (forse inaspettatamente?) uno dei viaggi più belli che abbiamo mai fatto…
Avevamo a disposizione 7 giorni, 6 pieni. Ho deciso di concentrarmi sulla Normandia settentrionale e non sconfinare fino in Bretagna (avrei tanto voluto vedere Le Mont Saint Michel, ma erano tanti km da fare in pochi giorni). Ho prenotato i biglietti a marzo, da Roma a Parigi Beauvais e li ho pagati poco, circa 150 euro a persona. Abbiamo poi affittato una macchina – anche questa prenotata con largo anticipo e pagata 130 euro – e via, siamo partiti!
AVVISO! E’ un post stralungo, ma condensare in poche righe le sensazioni di un viaggio simile non era facile. Fra l’altro, ho anche dato consigli che spero tornino utili a qualcuno. Io leggo sempre tanti racconti di viaggio prima di partire ^^
Ecco il nostro itinerario:
1° GIORNO – Rouen
Presa l’auto a noleggio, partiamo dall’aeroporto di Beauvais e percorriamo gli 87 km che ci separano da Rouen. La prima cosa che penso appena mi allontano di qualche chilometro dall’aeroporto, guardando i campi, è che sembra di stare in un quadro degli impressionisti. Attorno a noi si vedono distese infinite di campi di grano, balle di fieno, mucche, campanili e case coi tetti in ardesia.
Rouen ha un centro piccolo e raccolto e le due attrazioni principali sono la Cattedrale di Notre Dame (ritratta in tantissimi quadri da Monet) e il Gros-Horloge. Belli, bellino anche il centro, ma non mi è piaciuto il senso di poca sicurezza che ho percepito, soprattutto a due passi (letteralmente) dal centro. Si è rivelata comunque una tappa comoda e vale una breve visita.
Hotel: Rouen St. Sever. Decente, ma in un quartiere che non mi faceva stare tranquilla. Forse per questo era economico. Se potete, evitatelo.
Pasti: merenda con macarons della pasticceria Auzou, OTTIMI; cena alla Brasserie Paul, Place de la Cathédral. Bellina la location, cibo non male.
La cattedrale.
Le Gros-Horloge.
2° GIORNO – Etretat – Honfleur
Ci spostiamo verso la costa e raggiungiamo Etretat per ammirare le sue famosissime falesie: la Falaise d’Aval e la Falaise d’Amont. Un vero e proprio spettacolo della natura, un luogo in cui si percepisce la potenza del mare, e nonostante la presenza di tanti turisti che affollano le viuzze del piccolo centro e il lungomare, è comunque piacevole girare e inerpicarsi sulle stradine che portano in cima alle falesie.
La Falaise d’Aval.
La cappella di Notre Dame de la Garde, in cima alla Falaise d’Amont.
Per pranzo decidiamo di mangiare in uno dei tanti ristoranti del lungomare per mangiare le famose moules frites (le cozze con le patatine fritte). A Bruxelles proprio non ci erano piaciute, ma visto che sono tipiche di qui, diamo loro una seconda chance… e facciamo bene, perché sono speciali!
Pasti: pranzo al Repaire des Pirates (a Etretat). Turistico, forse, ma sono ottime le moules frites e poi è proprio sul lungomare. Buonissimo rapporto qualità-prezzo.
Nel pomeriggio raggiungiamo Honfleur, e ci innamoriamo perdutamente <3
Honfleur è una piccola ed elegante cittadina, pulitissima e curata. In hotel (che è più che altro un Bed and Breakfast) ci accoglie Audrey, una persona deliziosa, una perfetta padrona di casa. Dopo averci offerto un (buon!) caffè, ci dà anche qualche dritta sulla città e una lista dei suoi ristoranti preferiti, che si rivelerà super utile.
L’Autre Maison fuori e dentro <3
Il centro di Honfleur è veramente minuscolo e si gira con poco. Il porto vecchio è molto pittoresco e la sera sembra un quadro.
Un’altra cosa che adoro, poi, è che è piena, PIENA di pasticcerie. Una cosa mai vista, giuro.
Unico neo? E’ cara da morire. Solo per il parcheggio giornaliero paghiamo 22 euro (!!!).
Pasti: cena al carinissimo Bistrot des Artistes (a Honfleur), uno dei locali che ci ha consigliato Audrey. Qui mangiamo due insalatone, una con mix di formaggi, l’altra,“la landaise”, con anatra in tutte le forme (foie gras, interiora, affumicata…), il tutto accompagnato da pane caldo e un tocco di burro esagerato. Io sono in estasi per i formaggi e il burro, Massi per le interiora di anatra… Ottimo e straconsigliato, anche se non proprio economico.
Hotel: L’Autre Maison (a Honfleur). Profumato (da morireeee!), pittoresco, super pulito, Audrey meravigliosa, colazione buonissima. Straconsigliato!
3° GIORNO – Caen
Con un po’ di tristezza lasciamo Honfleur. Ci è piaciuta così tanto che vorremmo restare, ma la tabella di marcia è serrata e Caen ci aspetta. Sebbene non sia certo una metropoli, Caen è più grande di Honfleur e sicuramente non ha lo stesso fascino. Facciamo tappa qui, però, perché appena fuori dal centro c’è il famoso Memorial de Caen, un museo grandissimo e molto ben organizzato dedicato allo Sbarco. In realtà sarà solo il primo di una lunga serie di musei del genere che vedremo. Il museo è molto vasto e ben fatto, così per visitarlo ci vuole tutta la mattinata abbondante.
Dopo pranzo torniamo in hotel e dopo una breve pausa facciamo un giro per la città, dove visitiamo molte chiese e cattedrali, tutte belle e imponenti.
Per cena scoviamo una viuzza a due passi dal castello piena zeppa di locali, tutti piuttosto turistici, sembra. Nonostante ciò, decidiamo che non moriremo di certo e ne scegliamo uno tra i tanti. Massi prende (dietro mio suggerimento) le tripes à la mode de Caen. Avevo letto che era un piatto tipico, le interiora mi/ci piacciono… è da provare! Le ultime parole famose. Penso sia una delle cose più disgustose che abbia mai mangiato. Ha un sapore selvatico, troppo forte. La consistenza non voglio manco provare a descriverla. A lui, però, piace. Non chiedetemi come, io se ci ripenso ancora adesso ho i brividi. Bleah. Per fortuna io prendo formaggi e poi pollo. Non malaccio.
Pasti: pranzo alla caffetteria del Memorial. Non troppo cara, panini caldi e freddi buoni. Cena a Caen, a La Fringale. Nel complesso non certo irresistibile ma neanche pessimo. Non ci tornerei.
Hotel: Hotel des Quatrans. Posizione molto buona, colazione buona, pulito ma con poco carattere.
Fine prima parte ^^
Il giorno seguente entreremo nel vivo del viaggio. Raggiungeremo infatti le Spiagge dello Sbarco, e vivremo giornate molto intense. Se volete leggere il resto del racconto, vi do appuntamento tra qualche giorno qui sul blog per la seconda parte ^^
A tout à l’heure! 🙂
Marzia dice
Aleeeee che belle foto!!! Ora voglio andare subito in quei bellissimi posti e mangiare più cose burrose di te 😀 e come stai bene con i capelli così <3
lacucinadiziaale dice
Sììììì! Ti avviso però che sarà difficile mangiare cose più burrose 😀
Grazie Marzietta <3