Eccoci qua, come promesso, con la seconda parte del racconto del nostro bellissimo viaggio in Normandia. La volta scorsa eravamo arrivati al 3° giorno, perciò si riparte dal 4° ^^ Pronti?
4° GIORNO – Courseulles sur Mer – Arromanches sur Mer – Longues sur Mer – Bayeux
Il quarto giorno entriamo nel vivo del nostro itinerario dello Sbarco. Se già al Memorial de Caen Massi era felice come un bambino in un negozio di caramelle, oggi scalpita proprio 😀 Prima di raggiungere Bayeux, dove pernotteremo per due sere, visitiamo un paio di spiagge. Iniziamo dalla prima che incontriamo arrivando da Caen: Courseulles sur Mer, nome in codice Juno Beach, la zona in cui il 6 agosto del ’44 sbarcarono i canadesi.
Courseulles è un paesino di pescatori, e prima di raggiungere Juno facciamo un giro al porto – dove c’è un bellissimo mercato del pesce – e ci procuriamo come sempre il pranzo in una boulangerie.
Raggiungiamo quindi Juno Beach, che visitiamo in lungo e in largo. La sensazione che si prova qui, come in tutte le spiagge dello Sbarco che visiteremo, è strana, particolare. Da una parte c’è la grande tranquillità di questi luoghi, le spiagge infinite battute dal vento, la vegetazione che è cresciuta prepotentemente sulle coste; dall’altra il pensiero va a quei giorni terribili del giugno del ’44, quando gli Alleati sbarcarono su queste stesse coste. Si fa fatica a immaginare l’inferno che deve esserci stato in questi che ora sono luoghi di pace.
Dopo Courseulleus raggiungiamo la deliziosa Arromanches sur Mer. Prima di arrivare ci fermiamo in una stradina sperduta nel nulla per fare qualche foto, e qui abbiamo un incontro particolare con un intellettuale italiano ora residente lì, che ci tiene a parlare per quasi mezz’ora. E’ un incontro bizzarro e surreale, che difficilmente scorderemo.
Arrivati ad Arromanches ammiriamo il paesino dalla cima della falesia, dove pranziamo con baguette al prosciutto e BURRO e un’ottima mini quiche Lorraine. Anche qui regnano la pace e la quiete, nonostante la massiccia presenza dei turisti. A parte l’abitato, molto molto carino (e minuscolo), la falesia e la natura, la maggiore attrattiva di Arromanches è il Cinéma Circulaire, dove vengono proiettate immagini inedite dello Sbarco su 7 schermi disposti in circolo. Un’esperienza forte ed emozionante.
Lasciata Arromanches passiamo anche a Longues sur Mer, dove visitiamo i resti di una immensa batteria tedesca. Stesse sensazioni del mattino, natura selvaggia e un gran senso di pace.
Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Bayeux. Anche questa è una cittadina piccola e raccolta, ma ci colpisce subito l’atmosfera, calda e vivace. La prima cosa che visitiamo è la cattedrale, imponente, ricca, bellissima.
Approfittiamo anche del giro con il trenino, che ci serve per avere una visione d’insieme della città. Scopriamo così che a due passi dalla cattedrale c’è un mulino funzionante! Mooolto pittoresco, penso solo qui di aver fatto 150 foto. Volevamo anche fare lo sketch di Banderas con la gallina, ma non avevamo i biscotti ^^
Ceniamo in compagnia delle anatre in un luogo incantato proprio dietro al mulino, Le Moulin de la Galette, la cui specialità sono proprio le galette e le crèpes. E’ uno dei ristoranti più buoni di sempre, uno di quelli che ti restano nel cuore (come il bistrot a Honfleur <3 ). Abbiamo una fame esagerata, quindi ordiniamo praticamente di tutto e non c’è niente che non ci piaccia: dai formaggi, al salmone, dalle galette alla crèpes con mele e caramello salato (una cosa sublime che presto rifarò!).
Pieni e soddisfatti ci incamminiamo lentamente verso l’hotel, ma ci imbattiamo in un evento unico, anche questo indimenticabile. Si tratta di uno spettacolo di luci proiettate sull’Albero della libertà, davanti alla cattedrale. Un’esperienza unica e bellissima, perfetta come conclusione di una giornata meravigliosa.
Hotel: St. Patrice. Centrale, molto carino e pulito. Anche la colazione è buona e una volta tanto il parcheggio è gratuito, un miracolo!
Pasti: Le moulin de la Galette. Da provare… tutto! 😀 Solo gli alcolici (un po’ come ovunque qui in Normandia) sono abbastanza cari. Per il resto, il rapporto qualità-prezzo è eccellente e la location stupenda.
5° GIORNO – Bayeux – Sainte Mer Eglise – Utah Beach – La Pointe du Hoc – La Combe
Anche oggi ci attende una giornata super impegnativa e un po’ di chilometri da percorrere ^^ Iniziamo da Sainte Mer Eglise, un minuscolo paesino divenuto famoso a causa di un povero paracadutista statunitense rimasto impigliato sul campanile della chiesa durante le fasi dello Sbarco 😀
La seconda tappa è Utah Beach. Anche qui, come nelle altre spiagge, ammiriamo sbalorditi il fenomeno della bassa marea. Non è la prima volta che la vediamo, ma oggi sembra ancora più bassa, il mare si è ritirato di decine e decine di metri. Dopo la visita nei vari bunker sparsi sulla spiaggia, vediamo anche il museo che si trova lì, abbastanza grande e ben fatto.
La terza tappa è Pointe du Hoc. Si tratta di una riserva naturale incredibile e vastissima, dove è ancora possibile vedere i solchi provocati dai bombardamenti tedeschi. La vista dalla cima della falesia qui è davvero impressionante.
Un imprevisto (batteria della Nikon scarica grrrr!) ci fa cambiare piani, e così anziché andare a Omaha raggiungiamo La Combe, per visitare il cimitero tedesco.
Nel pomeriggio rientriamo a Bayeux. Altro giretto per la città e poi non resistiamo e torniamo a cena a Le Moulin de la Galette. In fondo è l’ultima sera qui, potevamo rischiare di mangiare male? ^^ Io riprendo una galette e una crèpe (stavolta con crema di speculoos. Ciao proprio), Massi assaggia una salsiccia di interiora, con sommo orrore della cameriera, che si assicura prima che sappia di cosa si tratti. La rassicuro, ma è ancora un po’ scettica… chissà poi perché, la salsiccia era davvero ottima ^^
6° GIORNO – Colleville sur Mer (Omaha Beach) – Beauvais
Oggi è il nostro ultimo giorno in Normandia e io già ne sento la mancanza…
Iniziamo la giornata prestissimo con un giro al mercato del sabato di Bayeux. L’atmosfera è come sempre tranquilla e rilassata, non c’è nessuno (come qui!) che urli tra i banchi, è tutto fresco, bellissimo, colorato, e ci sono frutta e verdura che io qui me le sogno! La cosa che adoro? Tutti, TUTTI, dal primo all’ultimo, hanno la sportina di paglia per fare la spesa, e da tutte esce almeno una baguette. Io ormai cammino con gli occhi a cuore e dichiaro di voler trascorrere la mia vecchiaia qui.
Lasciamo Bayeux e raggiungiamo Colleville sur Mer (Omaha Beach). Col senno di poi, tutto sommato non è stato male non essere venuti ieri. Tempo per girare il cimitero americano (quello del Soldato Ryan, per capirci) ce ne vuole, è davvero enorme. Sono infatti 22.000 le vittime sepolte qui, e si sente quasi il bisogno di rivolgere un pensiero a ciascuno di questi (perlopiù giovanissimi) ragazzi. La distesa infinita di croci ci ricorda tristemente quella del cimitero di Arlington.
Si è fatta quasi ora di pranzo, così ci incamminiamo verso il nostro ultimo hotel, che si trova a 5 km dall’aeroporto. E’ stata una scelta saggia, visto che abbiamo il volo domattina presto, e così possiamo anche visitare Beauvais, un’altra minuscola cittadina, senza infamia e senza lode e praticamente deserta, eccezion fatta per i turisti (quasi tutti italiani) che hanno pensato come noi di trascorrere qui l’ultimo pernottamento. Il centro è veramente minuscolo, ma la cattedrale è bellissima ed enorme, quasi sproporzionata rispetto al resto!
Dopo una cena veloce vicino all’hotel ce ne andiamo a nanna, che domani la sveglia suona presto.
7° GIORNO – Ritorno a casa e considerazioni
Quando ho organizzato questo viaggio l’ho fatto pensando giustamente al festeggiato. Ho inserito le tappe che sapevo voleva vedere e lo avrebbero reso felice, ma non pensavo che sarebbe stato uno dei viaggi più belli mai fatti finora.
Ci sono immagini, sapori e sensazioni che non dimenticherò mai.
I campi di grano. Le balle di fieno. Le mucche. Le falesie scoscese. Il vento. Il verde brillante. Il cielo azzurro. Le sportine di paglia. Le baguette. Le persone. Il burro ovunque. I tetti di ardesia. Le guglie delle chiese. I paesini di 10 case. I formaggi. I banchi del pesce. Il caramello salato. Le bandiere. I memoriali. Le croci. Le spiagge infinite. La pace.
Non è un addio, mia cara Normandia, solo un au revoir 🙂
Laura e Sara Pancettabistrot dice
Bellissimo viaggio Ale, la Normandia è (pure lei) nella mia wishlist!! Sono stata solo a Rouen, ma ero una bambina! Ti ho seguita su instagram ed ho ammirato i bellissimi posti, i pic nic nei campi…un sogno!!! E poi, un viaggio lì credo valga la pena anche solo per il caramello al burro salato e le galette^^
Grazie per questo racconto, adoro i post a tema viaggio 🙂
Un bacione!!
L.
ricettevegolose dice
Mi sono letteralmente gustata la parte 1 e parte 2 di questo magnifico viaggio. La Normandia è entrata di diritto nei posti da visitare nella mia vita!!! E questo reportage sarà sicuramente un’ottima base da cui partire 😉 Un abbraccio!
Roberta dice
In partenza per la Normandia tra qualche giorno, ho “scoperto” il tuo blog quasi per caso e… ho in pratica il tuo stesso itinerario da fare… 🙂 – Grazie per i consigli, leggendo le tue note ho conferma che sarà un viaggio che rimarrà nel cuore
Alessandra Corona dice
Grazie, che bello leggere le tue parole! Mi fa piacere che il mio racconto ti sia stato utile <3 Buon viaggio e divertiti! Sarà bellissimo, vedrai <3