Quando leggo certi post o sento certe discussioni delle mamme di oggi, a volte mi viene da sorridere. Mi fa sorridere la demonizzazione delle merendine e di tutto ciò che è industriale. Per carità, ovvio che è meglio un pezzo di sano ciambellone fatto in casa anziché la ciambellina confezionata, però sorrido perché penso alla mia infanzia. E ringrazio le sante merendine, perché non fosse stato per loro, probabilmente non avrei mai avuto la merenda a scuola!
La verità è che papà faceva i turni e mamma si sbatteva per lanciare noi a scuola alle 7:30 del mattino e poi andare a lavorare. Tutto questo a piedi e in autobus. Naturalmente per lei, quindi, come per tante mamme della generazione degli anni ’80, la cosa più semplice e pratica era infilarci in cartella una merendina e via. Mi sembra che siamo tutti vivi e vegeti, anche se siamo cresciuti a Tegolini e succo Billy, quindi, per questo ancora oggi sorrido quando le mamme devono a tutti i costi dare qualcosa di sano e soprattutto fatto in casa ai loro bimbi.Ecco, fossi stata bimba in quest’epoca, probabilmente sarei morta di fame, perché la mia mamma cucina, e anche bene, ma dall’antipasto ai contorni. I dolci proprio non sono cosa sua. Chissà perché, ha sempre avuto un pessimo rapporto con torte e simili. I dolci di casa mia che ricordo si contano letteralmente sulle dita di una mano: le frappe, il salame di cioccolato, la crema al limone, e questa, la mitica torta moka.
Non starò qui a dire che mamma mi faceva la torta moka tutti i giorni o tutte le domeniche, perché non sarebbe vero. Diciamo che, quando proprio voleva fare una torta, questa era quella che bene o male le riusciva. Tranne le volte in cui la cuoceva troppo. O magari quando il forno era troppo alto, quindi si bruciava sotto e sopra, perciò il bruciacchiato doveva essere un po’ grattato via prima di mangiarla… Eppure, il sapore di questa torta è uno di quelli che ho più vividi nella memoria, e soprattutto mi ha sempre ricordato casa. Mettiamoci pure che è sempre stata scritta su un foglietto volante, battuto a macchina da nonno Peppino, per cui le sono ancora più affezionata <3
E’ una torta semplicissima, adatta per la prima colazione, tutta da inzuppare nel latte, oppure, perché no, da farcire con una bella crema, magari una crema al burro.
La verità è che papà faceva i turni e mamma si sbatteva per lanciare noi a scuola alle 7:30 del mattino e poi andare a lavorare. Tutto questo a piedi e in autobus. Naturalmente per lei, quindi, come per tante mamme della generazione degli anni ’80, la cosa più semplice e pratica era infilarci in cartella una merendina e via. Mi sembra che siamo tutti vivi e vegeti, anche se siamo cresciuti a Tegolini e succo Billy, quindi, per questo ancora oggi sorrido quando le mamme devono a tutti i costi dare qualcosa di sano e soprattutto fatto in casa ai loro bimbi.Ecco, fossi stata bimba in quest’epoca, probabilmente sarei morta di fame, perché la mia mamma cucina, e anche bene, ma dall’antipasto ai contorni. I dolci proprio non sono cosa sua. Chissà perché, ha sempre avuto un pessimo rapporto con torte e simili. I dolci di casa mia che ricordo si contano letteralmente sulle dita di una mano: le frappe, il salame di cioccolato, la crema al limone, e questa, la mitica torta moka.
Non starò qui a dire che mamma mi faceva la torta moka tutti i giorni o tutte le domeniche, perché non sarebbe vero. Diciamo che, quando proprio voleva fare una torta, questa era quella che bene o male le riusciva. Tranne le volte in cui la cuoceva troppo. O magari quando il forno era troppo alto, quindi si bruciava sotto e sopra, perciò il bruciacchiato doveva essere un po’ grattato via prima di mangiarla… Eppure, il sapore di questa torta è uno di quelli che ho più vividi nella memoria, e soprattutto mi ha sempre ricordato casa. Mettiamoci pure che è sempre stata scritta su un foglietto volante, battuto a macchina da nonno Peppino, per cui le sono ancora più affezionata <3
E’ una torta semplicissima, adatta per la prima colazione, tutta da inzuppare nel latte, oppure, perché no, da farcire con una bella crema, magari una crema al burro.
Ingredienti (per una tortiera di 20 cm di diametro):
250 g. di farina
100 g. di burro (+ una noce per la teglia)
200 g. di zucchero
2 uova
1 tazzina di caffè ristretto (anche caffè in capsule)
1 bustina di lievito (anche qualcosa di meno)
1 bustina di lievito (anche qualcosa di meno)
Zucchero a velo per decorare
Sbattete bene le uova con lo zucchero finché non
diventano gonfie e spumose, quindi aggiungete il burro sciolto e freddo. Incorporate
bene il tutto, quindi aggiungete il caffè e la farina setacciata con il
lievito. Imburrate la teglia e versatevi il composto. Cocete in forno caldo a
180 gradi per 25 minuti. Lasciate raffreddare nello stampo, quindi sformate il
dolce e decorate con zucchero a velo.
[…] che abbiano il gusto di una volta. Per questo, qualche giorno fa ho pubblicato la ricetta della torta moka della mia mamma, la torta della mia infanzia, potremmo dire. E oggi mi ritrovo a pubblicare una […]