Lo sapete, non sono certo una che si tira indietro davanti a una ricetta che contiene ingenti quantità di burro. Anzi. Eppure, non disdegno le ricette dove non ce n’è neanche un grammo. Se è vero che c’è un momento giusto per ogni cosa, diciamo che quando vuoi sentirti meno in colpa, è il momento di un dolce senza burro. Per tutto il resto, c’è San Lurpak (sempre sia lodato).
La ricetta di questa torta gira da tantissimo sul web e la potete trovare in decine e decine di blog. Una delle più gettonate sicuramente è la versione dell’Arabafelice, che addirittura non usa neanche una ciotola per fare l’impasto. Mi è tornata in mente poi qualche settimana fa, quando l’ha pubblicata la mia amica Fabiana, di Non solo pasticci, anche lei senza l’uso della ciotola. Al che mi sono messa a studiare e ho scoperto diverse curiosità su questa ricetta.
La prima riguarda sicuramente il nome. E’ conosciuta con il nome di wacky o crazy cake, letteralmente “torta matta”, probabilmente per l’assenza di diversi ingredienti ritenuti quasi sempre fondamentali in una torta, come le uova, il burro o il latte o ancora il lievito. Se poi ci mettiamo anche la presenza dell’aceto, a qualcuno sembrerà davvero strana. In realtà l’aceto è indispensabile per attivare il bicarbonato, che di fatto è l’unico agente lievitante presente nella torta. Questione di chimica, insomma. Tornando al nome della torta, è anche conosciuta come “3 holes cake”, torta dei tre buchi, perché per prepararla vengono fatti tre buchi negli elementi secchi, dove si inseriscono i liquidi. Ma c’è anche chi (come Stefania e Fabiana) la prepara mescolando tutto insieme.
Leggevo anche che questa torta pare sia nata in America nel periodo della Grande depressione del 1929 – qualcuno dice un po’ dopo, durate la seconda guerra mondiale – quando molti ingredienti scarseggiavano, e così qualche brava massaia dell’epoca ha inventato questa combinazione, direi con discreto successo!
Diciamo che oggi è una ricetta che torna utile a molti, sia a chi vuole stare un po’ più attento alla linea ma non rinunciare a qualche dolcetto, sia a chi – cosa secondo me un po’ più importante – è intollerante a uova e lattosio. Oppure per chi è vegano. Per quanto mi riguarda, alla linea certo, cerco di stare attenta anche io, ma diciamo che l’ho preparata principalmente per curiosità, e anche perché devo dire che leggendo vari commenti non ne ho trovato uno negativo, quindi non potevo non provare. Per le considerazioni e gli eventuali suggerimenti di abbinamenti, vi rimando alla fine del post.
Enjoy!
***Ricetta tratta da Food Network***
Ingredienti (per una teglia da 20×20 cm):
180 grammi di farina
5 cucchiai di cacao amaro (nella ricetta originale 3)
1/2 cucchiaino di sale
190 grammi di zucchero
1 cucchiaino di bicarbonato
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
1 cucchiaio di aceto di vino bianco
6 cucchiai di olio di semi (io di arachide)
250 ml di acqua fredda
Mettete in una ciotola le polveri: la farina, il bicarbonato, il cacao, lo zucchero e il sale. Mescolate bene. Fate tre buchi e mettete in uno la vaniglia, in uno l’olio e nell’altro l’aceto.
Aggiungete l’acqua e mescolate rapidamente con una spatola, giusto per incorporare bene la farina. Non lavorate troppo l’impasto o la torta si indurirà (stesso concetto dei muffin). Versate il composto in una teglia quadrata con il fondo rivestito di cartaforno. Mettete in forno caldo a 175 gradi per 25 minuti scarsi (a me c’è voluto così poco, voi regolatevi con il vostro forno). Sfornate la torta e lasciatela raffreddare prima di gustarla… anche se tiepida ha il suo perché ^_^
Note:
– Potete decidere di non sporcare neanche la ciotola e mescolarla direttamente in teglia. Io non l’ho fatto perché la mia teglia è vecchiotta e le serviva il rivestimento di cartaforno. Se voi ne avete una nuova e volete provare, ungetela prima con un po’ d’olio, poi procedete come da ricetta.
– Come dicevo prima, l’aceto è FONDAMENTALE. Se lo omettete, la torta non lieviterà e resterà tipo sanpietrino. Ottima se volete tirarla a qualcuno 😛
– La torta è buonissima da sola, inzuppata nel latte è divina, ma volendo potete tagliarla a metà e farcirla con un velo di nutella o marmellata. A noi è piaciuta di più con la marmellata (di mirtilli rossi). Gnam!
– Non ho ancora provato, ma secondo me si potrebbe aggiungere all’impasto della frutta secca o delle gocce di cioccolato. Ci vedo benissimo delle nocciole, ad esempio.
– Il segreto è non stracuocere la torta, che altrimenti si secca.
– Il segreto è non stracuocere la torta, che altrimenti si secca.
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