Ogni volta che torno da un viaggio, in valigia con me riporto a casa migliaia di foto, libri, leccornie di ogni genere, ma soprattutto tanti sapori e profumi nuovi. L’amore tra me e gli shortbread è nato tanti anni fa, durante il mio primo viaggio a Edimburgo. Avevo 22 anni, non conoscevo l’esistenza di tante cose, e tra queste c’erano anche questi biscotti deliziosi. Il giorno in cui li ho scoperti, è stata una rivelazione. Ricordo che a Edimburgo li vendevano praticamente ovunque, per cui, incuriosite, io e la mia amica M ne abbiamo preso un pacchetto.
La goduria vera.
Fragranti, burrosi da morire, ricchi di sapore, non troppo dolci, con un retrogusto leggermente salato che non li faceva diventare mai stomachevoli. Dopo esserne diventate quasi dipendenti (anche della variante con gocce di cioccolato – i nostri preferiti i Walker), abbiamo scoperto che gli shortbread sono il classico biscotto da tè inglese, anzi, il più classico dei classici, oserei dire. Io, sapete come la penso, non sono una che va in cerca di dolci senza burro, per cui non dirò mai che il burro è troppo. Certo, questi biscotti sono praticamente burro allo stato puro, con un pizzico di zucchero e un velo di farina. Sarà per questo che li adoro 😀
Di ricette per gli shortbread ne esistono diverse, anche se tutte sono molto simili fra loro. Quella che vi propongo qui è la versione della cara Lorraine Pascale, contenuta proprio nel libro che ho comprato sempre a Edimburgo, ma 13 anni dopo quella prima volta. Si vede proprio che era destino, no? La ricetta viene nientemeno che dalla nonna di Lorraine, e secondo lei sarebbero i più buoni del mondo. Probabilmente per lei erano ancora più buoni, visto che glieli preparava la nonna. Come tutte le cose preparate dalle mani delle nonne, avranno avuto un sapore speciale… <3 In ogni caso, la ricetta è realmente valida, gli shortbread sono friabilissimi e profumati. Provateli con una tazza di tè e non li lascerete più, promesso.
***Ricetta tratta da Baking Made Easy di Lorraine Pascale***
Ingredienti (per 8 shortbread grandi):
130 grammi di burro morbido
60 grammi di zucchero semolato, più altro per lo spolvero
130 grammi di farina 0
60 grammi di farina di riso
1/4 di cucchiaino di sale
In una ciotola, battete il burro e lo zucchero, finché non sono morbidi e cremosi. Aggiungete le due farine, il sale e mescolate finché il composto non è liscio e uniforme (anziché mescolare, è più semplice premere il composto sui lati della ciotola). Una volta che avrete ottenuto una palla di impasto, mettetela al centro di una teglia da 20 cm a cerniera (io rivestito di carta forno). Premete l’impasto con il dorso di un cucchiaio (o con le mani). Arricciate i bordi pizzicandoli con la punta di due dita. Incidete ora la superficie dell’impasto con un coltello, dividendolo in 8 triangoli. Bucherellate ciascun triangolo per tre volte con i rebbi di una forchetta. Mettete la teglia in frigorifero per 30 minuti per farlo rassodare. Accendete il forno a 170 gradi. Trascorsi i 30 minuti, infornate la teglia e cuocete per 30-35 minuti (nel mio forno 25) o finché i biscotti non sono leggermente dorati. Dopo averli sfornati, spolverizzate la superficie con poco zucchero. Lasciate raffreddare in teglia per alcuni minuti, poi rimuoveteli dalla teglia e metteteli su una gratella.
– Come tutte le preparazioni in cui il burro è l’ingrediente principale, usatene uno di buona qualità. Io consiglio il bavarese o il Lurpak.
– Se non vi piace il retrogusto di sale, mettetene solo un pizzico. Io lo adoro, quindi ne ho messo un po’ più del previsto.
– Se, una volta sfornati gli shortbread, i buchi dovessero essersi richiusi, prima che si raffreddino potete ripassarli, sempre usando la forchetta.
– Una volta sfornati e freddi, ritagliateli con molta delicatezza.
– Se tenuti in un barattolo a chiusura ermetica o di latta, si conservano per moltissimo tempo (santo burro).
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