Avete perso il mio articolo su Capalbio uscito sul primo numero di Say Good Magazine? Ora potete rimediare!
Il piccolo comune di Capalbio si trova nella provincia di Grosseto, a poca distanza dal confine con il Lazio. È il comune più a sud della Toscana ed è noto ai più per le bellissime spiagge e la natura che caratterizza questa zona della bassa Maremma.
Il litorale di Capalbio si estende per circa 12 km ed è caratterizzato da lunghe spiagge sabbiose e acqua cristallina, costeggiate da una fitta macchia mediterranea.
Oltre alle spiagge libere e a diversi stabilimenti balneari di un certo livello, sul litorale di Capalbio si trova anche una delle più famose oasi del WWF, la Riserva naturale del lago di Burano, dove è possibile praticare birdwatching e ammirare la fauna e la flora palustri.
La zona costiera è dominata da erica, mirto, pini e ginestre. Risalendo la campagna verso l’interno, tra filari di viti e ulivi, si incontra il borgo medievale di Capalbio, che si erige su una piccola collina circondata dalla macchia, popolata da caprioli e cinghiali – che naturalmente sono anche specialità gastronomiche della zona.
Il centro storico di Capalbio ha una tipica struttura medievale e, seppur piccolissimo, ha una valenza storica notevole.
Tra i punti di interesse: la Porta Senese, il Camminamento di Ronda che circonda tutto il borgo, la Torre Aldobrandesca, dalla quale si gode di un panorama mozzafiato e il castello.
Nella piazza principale si trova inoltre la Chiesa di San Nicola del XII-XIII secolo, che conserva al suo interno capitelli romanici e affreschi rinascimentali. Fuori dalle mura si trova invece l’Oratorio della Provvidenza con affreschi del Cinquecento attribuiti alla scuola del Pinturicchio.
Altro punto di interesse, a pochi chilometri dal borgo, è il Giardino dei Tarocchi.
Un’opera d’arte a cielo aperto unica nel suo genere realizzata dall’artista francese Niki de Saint Phalle, che attrae ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Realizzato nella seconda metà del secolo scorso, il Giardino dei Tarocchi nasce dalla volontà dell’artista di realizzare un “piccolo angolo di paradiso in cui uomo e natura si incontrano”.
Il giardino è chiaramente ispirato al Parco Güell di Gaudì a Barcellona nella realizzazione, nei colori e nei materiali utilizzati, ma ciò che lo rende unico sono proprio le particolari sculture, che rappresentano i 22 Arcani maggiori dei Tarocchi.
Costruite in acciaio e ricoperte da cemento con vetri, specchi e ceramiche colorate, le opere sono disposte in maniera suggestiva entro un’area tutto sommato piuttosto ristretta.
La Papessa è sicuramente l’opera più rappresentativa, nonché la più imponente, ed era anche la casa dell’artista quando lavorava al giardino – che l’ha tenuta impegnata per ben 17 anni.
Natura, arte, buon cibo, mare incontaminato e spiagge incantevoli: tutto questo è Capalbio!
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