Tokyo non è un viaggio classico.
Arrivare a Tokyo è come entrare in un trip assurdo, fatto di colori, manga e immagini di cartoni animati ovunque, musiche e musichine dappertutto, luci psichedeliche e caos, ma allo stesso tempo colori tenui e pastello, senso di pace e tranquillità, serenità e calma.
Quando arrivi a Tokyo per la prima volta, hai la sensazione di essere stata catapultata in un cartone animato. Per noi figli degli anni ‘80 cresciuti a pane e anime, è inevitabile sentirsi così.
Giri per le strade immense illuminate dalle luci al neon altissime, nei vicoli con i pali della luce e i fili scoperti, attraversi incroci trafficatissimi e super affollati e non fai che pensare: “ma allora è tutto vero”.
Sarà per questo che avevo tante aspettative su questa città pazzesca, e la paura che venissero disattese c’era tutta. Invece sono state superate alla grande, perché Tokyo è tutto questo e molto, molto di più.
Ma soprattutto, è una città che ti resta nel cuore, con le sue mille sfaccettature e i suoi abitanti, che meritano davvero un discorso a parte ❤️
Su Tokyo e di Tokyo hanno scritto tutto, e io non sarò certo qui a stilare la perfetta guida di Tokyo o quello che potete fare nei giorni a vostra disposizione.
Vi voglio raccontare quello che è rimasto a me di questo viaggio, sperando di farvi venire voglia di andarci o magari tornarci 😀
Visto però che mi sono trovata a organizzare (come sempre) da sola il viaggio, vorrei dare, a chi fosse interessato qualche indicazione pratica o consiglio, per pianificare il viaggio perfetto <3
Innamorarsi di Tokyo: istruzioni per l’uso
Chi è stato in Giappone forse lo ha già capito… che io abbia intitolato questo post Tokyo: istruzioni per l’uso, non è stato affatto casuale.
Una delle cose meravigliose e che ci sono rimaste più impresse, infatti, è che a Tokyo ci vogliono le istruzioni quasi per tutto.
Anche per mangiare.
Giuro, non è un modo di dire. E’ vero!
Un esempio? Quando siamo andati a mangiare shabu shabu [Per chi non lo sapesse, si tratta di sottilissime fettine di carne cruda che vanno abbinate alle verdure e ai topping che preferite, il tutto da cuocere in un brodo bollente che vi viene portato direttamente a tavola, e siete voi a decidere combinazioni e gradi di cottura].
Insomma, quando abbiamo mangiato shabu shabu, prima di poter anche ordinare, ci hanno dovuto spiegare esattamente come funzionava.
Oppure, quando abbiamo mangiato tonkatsu [fettina di maiale panata con panko, super succosa e croccante] ci hanno dovuto spiegare come preparare la salsa per accompagnarlo.
O ancora, per non parlare sempre di cibo, i bagni… ebbene sì, i bagni in Giappone sono un’esperienza! Le tavolette sono super attrezzate e accessoriate, e da lì potete decidere se mettere delle musichine per celare “rumori” molesti, regolare l’intensità del getto a mo’ di bidet o spruzzare il deodorante. Giuro, se non le provate non potete capire XD
E questi sono solo alcuni esempi di cose per cui vi serviranno le istruzioni, in Giappone. Io so solo che ogni volta che ci capitava ridevamo come pazzi, ma era una cosa bellissima e unica!
Come in un cartone animato
E’ la prima impressione che ho avuto, appena arrivata. Sarà che sono cresciuta a pane e cartoni giapponesi, come tutti i ragazzi degli anni ’80, ma davvero è impossibile non pensarlo.
Tanto per cominciare, le indicazioni e i cartelli pubblicitari o simili. Sono tutti (o quasi) fatti a mo’ di cartoni animati.
Oppure, le musichine che potete sentire SOLO a Tokyo e che sembrano davvero le canzoncine dei cartoni. Io le ho adorate.
Ci sono suoni e musiche per tutto: quando si sale in ascensore, quando si attraversa la strada, e le più belle, quando si entra in metro. E ogni linea della metro ha la sua musica dedicata, eh! Se volete farvi una cultura (musicale), il realizzatore dei jingle della metro di Tokyo si chiama Minoru Mukaiya.
Un altro momento in cui ci si sente come in un anime giapponese, è durante lo shopping.
Posto che bisognerebbe scrivere una guida sullo shopping da fare a Tokyo, io sono rimasta affascinata da diverse cose.
Tipo, l’immensità dei negozi. Non è una cosa normale, sono metri quadrati e metri quadrati pieni zeppi di TUTTO. Pensate a una cosa. Ecco, a Tokyo la trovate sicuramente. Anche una cosa che non credevate potesse esistere.
E anche mentre farete shopping vi sentirete catapultati in un altro mondo super colorato e psichedelico. Da perderci la testa.
Tokyo: vecchio e nuovo
E’ pazzesco pensare come a Tokyo possano convivere così tante anime. Una città super moderna e tecnologica che ha anche un retaggio antichissimo. E questi due aspetti convivono in perfetta armonia, non cozzano per niente. Il che è incredibile, se ci pensate.
A me ha dato proprio l’impressione di trovarmi in tante città nella città.
L’ho pensato passeggiando per le strade di Omotesando o di Asakusa, ad esempio, dove letteralmente basta girare l’angolo per passare da negozi, luci e casino, alla pace delle stradine pedonali, un parco e magari anche un tempio.
Così. Apparentemente senza logica.
In realtà, credo sia proprio questa la cosa pazzesca di Tokyo e quello che ci ha letteralmente conquistati.
Non solo sushi: la cucina giapponese, un mondo da scoprire
Sfatiamo una volta per tutte questo mito, vi prego. La cucina giapponese NON E’ SOLO SUSHI!
La domanda che mi hanno fatto più spesso, prima di partire (da gente che chiaramente non conosceva il Giappone) è stata: “Sì vabbè, ma poi là che ve magnate? Solo sushi?”
NO!
La cucina giapponese è ricchissima di piatti ed è molto variegata. Si spazia dalla carne, al pesce, alle verdure e i metodi di cottura sono svariati: alla piastra, alla griglia, fritto, in brodo.
E sì, certo, c’è anche il sushi. Ma vi giuro che è quasi difficile mangiare sushi, ci sono talmente tanti piatti da assaggiare che non vi basterà mai il tempo a vostra disposizione.
I nostri piatti preferiti:
Ovviamente noi abbiamo eletto i nostri piatti preferiti (almeno tra quelli che siamo riusciti ad assaggiare!):Il ramen, che non è mai uguale, ma che è difficile trovarlo cattivo. Noi ne abbiamo assaggiati diversi e non siamo mai andati male. La cosa meravigliosa del ramen è il brodo. Dopo una giornata passata macinando chilometri e chilometri, una ciotola fumante di ramen è tutto quello che ci vuole per rimettervi al mondo.
I takoyaki, ovvero delle polpettine di pastella ripiene di polpo e verdure… che dette così sembrano niente di che, ma vi giuro che sono paradisiache.
Gli onigiri, cioè i triangolini di riso che avete sempre visto nei film e nei cartoni. Ripieni di mille cose diverse, sono perfetti come snack o come pasto veloce ed economico. Prendeteli nei combini, li hanno sempre freschissimi!
I gyoza, i ravioli giapponesi. Okay, non sono certo una cosa innovativa, ma anche questi non sono mai uguali, ognuno ha la propria ricetta, e se ne trovano di pazzeschi.
L’okonomyiaki… difficile da descrivere. Una cosa a metà tra un tortino e una frittata. Un gusto unico, che non si può paragonare a nessuno dei nostri piatti. Dovete provarlo e basta 😀
I curry. Potrebbe sembrare strano, perché i curry sono solitamente accostati alla cucina indiana, ma in realtà la cucina giapponese ha una grandissima tradizione di curry e anche qui ce ne sono diversi tipi. In ogni caso, sono sempre piuttosto piccanti (e lo dice una che ama il piccante) e accompagnati da riso.
Il tonkatsu, ovvero la “cotoletta” di maiale (solitamente). Cosa ha di speciale? La panatura, fatta con il panko, ovvero il “pangrattato” giapponese. E’ completamente diverso dal nostro, rende gli alimenti molto più leggeri e croccanti.
Il Dojima roll o rotolo giapponese. Anche qui, penserete “vabbè, e che avrà mai di speciale?”. Facile. TUTTO. Come la quasi totalità dei dolci e dei pani giapponesi è di una morbidezza incredibile. Insomma, anche quando fanno i dolci europei, i giapponesi hanno una marcia in più. mi spiace XD
Io potrei veramente scrivere per ore del cibo giapponese, perché ci sono cose di cui non ho parlato ma meriterebbero. Ho pietà di voi però, e la smetto qua. Magari farò poi dei post di approfondimento 😀
10 cose che ci mancano di Tokyo
Siamo tornati da un po’ ormai, ma penso che questo sarà un viaggio che ricorderemo a lungo… o meglio, che non dimenticheremo mai. Soprattutto per certe cose che ci mancano ogni giorno.
Ho fatto una cosa difficilissima: ho chiesto a Massi di stilare con me una lista delle 10 cose che ci mancano di Tokyo. Solo 10, anche se probabilmente sono molte di più.
PASMO e porta PASMO
La PASMO Card. In pratica una carta ricaricabile comodissima, che potete fare in aeroporto alle macchinette.
Non solo potete ricaricarla all’occorrenza e utilizzarla per i mezzi (senza stare ogni volta a prendere i biglietti), ma potete usarla anche per pagare in tutti i combini e in tantissimi negozi. Unico difetto: per ricaricarla (sempre alle macchinette) servono i contanti!
I nostri porta PASMO bellissimi li abbiamo presi ad Akihabara e ne andiamo troppo fieri <3
I suoni della metro
Ne ho parlato sopra lungamente. Unici e meravigliosi.
I conbini
I conbini, ovvero una sorta di mini market che hanno di tutto di più e se ne trova praticamente uno ogni paio di cento metri. Utilissimi per fare scorte di mangiarini, bibite o pranzi al volo.
I distributori di bibite
Lo so che sembra una stupidaggine, ma vi giuro che anche i distributori, in Giappone, sono un’esperienza. Ce ne sono tantissimi, sparsi per le strade, e hanno bibite sia fredde che calde. Anche qui potete spesso e volentieri pagare con la PASMO.
I negozi infiniti di manga
Se siete amanti del genere, qui impazzirete letteralmente. Io ho rosicato perché non leggo il giapponese, mannaggia a me. Da una parte meglio così, altrimenti mi sarei dovuta comprare una valigia solo per libri e manga.
Le facciate delle izakaya
L’izakaya è una sorta di piccola (a volte piccolissima) “trattoria”. Spesso e volentieri preparano un solo tipo di piatto (solo ramen, solo yakitori, etc.) e ancora più spesso sono super fumose. Sì, purtroppo una cosa che proprio non mi è piaciuta è che in Giappone, purtroppo, ancora si può fumare nei locali. Ma come facevamo noi quando era permesso anche qui? Comunque, le facciate delle izakaya sono meravigliose, ti viene voglia di fotografarle tutte.
La bellezza dei sakura
Abbiamo avuto la fortuna di essere stati a Tokyo all’inizio della fioritura dei sakura, i ciliegi giapponesi. Non abbiamo beccato proprio la fioritura piena, purtroppo, ma quel poco che abbiamo visto ci ha lasciato a bocca aperta. Immaginate in piena fioritura che spettacolo. Poetici <3
La gentilezza estrema dei giapponesi
Sembra quasi un cliché, ma è vero. I giapponesi sono estremamente cordiali e vi faranno sentire accolti e mai fuori posto. Meravigliosi.
Le ragazze che si mettono in ghingheri indossando gli abiti tradizionali
Questa è una di quelle cose che ti fa capire quanto i giapponesi, per quanto super moderni, siano attenti e tengano alle tradizioni. Non è difficile o strano, infatti, incontrare ragazze anche giovanissime vestite in abiti tradizionali, che passeggiano tranquillamente per le strade e nei parchi. Noi abbiamo anche incontrato un gruppetto di ragazze neo diplomate, che festeggiavano tutte in ghingheri nel parco di Ueno. Stupende.
Perché andare a Tokyo?
Insomma, se avete ancora dubbi e vi state chiedendo perché andare a Tokyo e se veramente vale la pena fare un viaggio così importante, io vi dico la mia.
Se siete anche minimamente affascinati dalla cultura orientale;
se siete anche voi cresciuti negli anni ’80;
se siete curiosi di scoprire una cultura distante anni luce da noi;
se avete voglia di sperimentare gusti molto diversi da quelli mediterranei;
se volete vedere com’è realmente un paese civile;
se siete anche solo amanti dello shopping e volete spendere tutti i vostri risparmi in calzini divertenti o attrezzi strani per la cucina o per la cura dei piedi (cosa che i giapponesi amano moltissimo, non vogliamo sapere perché):
ecco, se avete risposto sì a una o più di queste affermazioni, Tokyo – e il Giappone in generale – è il viaggio per voi.
Io vi dico solo che noi ci siamo innamorati follemente di TUTTO e stiamo già progettando un futuro viaggio in Giappone, magari facendo un bel giro, avendo a disposizione anche qualche giorno in più.
E ora, per chi vuole, qualche info pratica:
Quando iniziare a organizzare? Andare in Giappone è costoso?
Alla prima domanda è facile rispondere. Iniziate a monitorare i voli già 6 mesi prima della partenza e capite quali sono i prezzi medi (ovviamente, sempre in base al periodo scelto possono essere più o meno alti). Quando trovate una bella offerta, PRENOTATE SUBITO!
Io ho prenotato 3 mesi prima della partenza, con un’ottima offerta Alitalia: diretto Roma-Tokyo preso a 600 e rotti euro, partendo i primi di marzo.
Io ho scelto comunque un volo diretto, perché perdere ore in altri aeroporti e impazzire per incastrare tutto non fa per me, soprattutto se si tratta di farlo per risparmiare in tutto un centinaio di euro. Preferisco vivere.
Riguardo alla seconda domanda, ovviamente non esiste una sola risposta, ma vi dico quello che ho visto io.
L’hotel l’ho prenotato e pagato un mesetto prima. Pagandolo prima ho potuto risparmiare qualcosa. Hotel centrale, a Shinjuku, di fronte alla metro (vi consiglio di scegliere hotel vicino alla metro, in ogni caso). Il costo? 9 notti a 520 euro, la doppia (senza colazione). Un prezzo accettabilissimo a mio avviso.
Riguardo gli altri costi, diciamo che in generale Tokyo non è COSI’ cara, soprattutto se venite da città come Roma o Milano, dove la vita non costa proprio due soldi.
Anzi, a dire la verità ci sono tante alternative cheap, soprattutto per mangiare. Per dire, una ciotola di noodles, con cui ci si cena tranquillamente, può costare tra i 6 e gli 8 euro. Oppure potete prendere bento o nigiri pronti nei combini, i mini market che si trovano letteralmente ogni paio di cento metri. Ve la cavate con un paio d’euro l’uno.
Per farvi capire, la sera in cui abbiamo speso di più è stata quando abbiamo mangiato shabu shabu all you can eat a Shinjuku, spendendo 35 euro circa a testa, ma mangiando letteralmente come dei porcelli.
Ma oltre a queste, ci sono mille altre soluzioni economiche, a patto che non siate schizzinosi e non andiate in Giappone per cercare di mangiare pasta al pomodoro, è chiaro.
Dove alloggiare e come spostarsi in città?
Partiamo da un presupposto: Tokyo è LETTERALMENTE coperta dalla metro, perciò in realtà non c’è una zona “giusta” in cui alloggiare.
Io ho seguito il consiglio di un paio di amiche e ho cercato hotel a Shinjuku. In realtà, non so se lo risceglierei. Un bel quartiere, sicuramente da vedere e da vivere, ma alcune vie veramente troppo turistiche.
A proposito di metro, che vi porta ovunque, io mi sono trovata benissimo con la PASMO Card. In pratica una carta ricaricabile comodissima, che potete fare in aeroporto alle macchinette.
Non solo potete ricaricarla all’occorrenza e utilizzarla per i mezzi (senza stare ogni volta a prendere i biglietti), ma potete usarla anche per pagare in tutti i combini e in tantissimi negozi. Unico difetto: per ricaricarla (sempre alle macchinette) servono i contanti!
Guide e letture utili
Chi mi conosce lo sa: sono una vera appassionata di guide di viaggio. Questa volta però, ho incontrato qualche difficoltà. Di Tokyo mi aspettavo di trovare fior fiore di guide, tomi enormi… e invece sia quella Lonely Planet che la Touring sono due micro volumetti.
Utili, per carità, ma di certo non esaustivi.
Ho trovato invece molto interessante, oltre che divertente, la guida de La Pina, intitolata I Love Tokyo.
Carinissima sia per lo stile che per i consigli super utili e soprattutto pratici che contiene. Io l’ho consumata a forza di studiarla. Questa vi consiglio di comprarla subito, appena prenotate 😉
Se poi volete consigli su letture e film vari da leggere e guardare prima di partire, magari scriverò un altro post, sennò ci facciamo notte 😀
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