“Certi amori non finiscono. Fanno dei giri immensi e poi ritornano…”
La mia storia con il lievito naturale (o lievito madre, che dir si voglia), è nata tanti anni fa. Per un periodo sono stata totalmente in fissa, ma in fissa di brutto, eh. Roba da talebani. Roba che ormai schifavo il lievito di birra, non ne usavo neanche un grammo, facevo tutto esclusivamente a lievitazione naturale. Avevo avviato il mio lievitino da sola, l’avevo battezzato Berta, me lo coccolavo, gli davo da mangiare, lo usavo almeno 2-3 volte a settimana.
Poi a un certo punto ho capito di non avere un panificio, e anche che a forza di mangiare pane e lievitati, rischiavo di diventare Moby Dick. E così, ho iniziato a trascurare Berta, e alla fine, da vera madre snaturata, l’ho lasciata morire in frigo. Dopo tutte le soddisfazioni che mi aveva dato, non se lo meritava proprio… ma è successo.
Questo succedeva almeno 3 anni fa. Dopodiché, più volte ho pensato di avviare un altro lievito, ma non l’ho mai più fatto. Poi c’è stata Viterbo e il primo evento ufficiale da iFoodie, per me, dove ho conosciuto, tra le altre, anche Giulia del blog Pepper’s Matter, che è diventata la nostra spacciatrice ufficiale di lievito madre.
E così è nato Bricio.
La prima cosa che ho deciso di farci è stato questo pane, che era il mio preferito in assoluto, quando avevo la pm. Si tratta di un pane ad alta idratazione e lunga lievitazione, ma è anche un pane senza impasto, quindi si fa in pochi minuti, poi fondamentalmente te lo scordi per quasi un giorno, prima di fare gli ultimi passaggi e la cottura. Ecco, è l’unica cosa che bisogna tenere in considerazione con il lievito madre: i tempi. Non si può certo dire: “Ops, ho dimenticato il pane, ne preparo uno al volo“. No. Serve pianificazione e soprattutto pazienza, perché non sempre i lieviti sono tutti uguali e non sempre reagiscono allo stesso modo.
Detto questo, provate questo pane, perché vi assicuro che dà una soddisfazione infinita! Super croccante fuori, bello alveolato e per nulla secco dentro, con quel tipico profumo di pane a lievitazione naturale, che personalmente mi fa impazzire!
Potete anche pensare di prepararlo per Natale, visto che non è molto complicato. E a proposito di Natale, oggi sul blog di Lisa trovate dei deliziosi biscottini. Idem su quello di Veronica. Due alternative, proprio per tutti i gusti. Beh, mi sembra giusto, Natale è sinonimo di biscotti, no? 😀
Volete altre idee e ricette per questo Natale? Ricordate sempre di seguire l’hashtag #prettylittlebloggersxmas 😉
L’impasto dopo la lievitazione.
Un’alveolatura meravigliosa <3
Ingredienti:
- 300 grammi di manitoba
- 200 grammi di farina 00
- Semola o farina 00 per spolverare
- 350 grammi di acqua appena tiepida (non calda, ucciderebbe il lievito)
- 2 cucchiaini e mezzo di sale
- 1 cucchiaino di miele
- 150 grammi di lievito madre (ben rinfrescato)
- Semi misti (lino, girasole, zucca…)
- In una ciotola, sciogliete il lievito nell’acqua insieme al miele, aiutandovi con una forchetta o con le mani.
- Aggiungete anche tutti gli altri ingredienti, quindi mescolate brevemente con una forchetta. Non dovete ASSOLUTAMENTE impastare, ma solo incorporare bene la farina.
- Coprite la ciotola con un coperchio o della pellicola trasparente, quindi ponetela in luogo tiepido (io nel forno) per un minimo di 18 ore (ma potete arrivare tranquillamente a 24).
- Trascorso questo tempo, vi ritroverete con un impasto pieno di bolle, un po’ molliccio.
- Rovesciate l’impasto su una spianatoia ben infarinata. Ora ripiegatelo su se stesso, prendendo i 4 lati di impasto uno alla volta (vedi foto sotto).
- Coprite l’impasto con una ciotola e lasciatelo riposare per 15 minuti.
- Prendete ora un canovaccio pulito e spolveratelo abbondantemente con della semola e un po’ di semi misti a piacere. Sistemate l’impasto sul canovaccio, con la falda di chiusura sotto.
- Richiudete il canovaccio, dandogli più o meno la forma della pentola che userete per la cottura. Io ho usato la risottiera in coccio di Emile Henry, ma viene bene in qualunque pentola, purché sia adatta al forno e con coperchio.
- Ricoprite di semi e semola anche la parte superiore dell’impasto.
- Chiudete bene il canovaccio e fate lievitare per due ore.
- Trascorso questo tempo, accendete il forno a 230 gradi e metteteci dentro la casseruola che userete per cuocerlo. Portate il forno a temperatura.
- Quando il forno sarà a temperatura, riprendete l’impasto e, aiutandovi con il canovaccio, rovesciatelo con un movimento deciso nella pentola, riportando la falda di chiusura verso l’alto.
- Coprite con il coperchio e cuocete a 230 gradi per 30 minuti.
- A questo punto, scoperchiate la pentola e fate cuocere ancora per altri 15-20 minuti, per far colorire e asciugare bene il pane.
- Una volta cotto, sfornatelo, toglietelo dalla pentola e fatelo raffreddare completamente su una gratella prima di tagliarlo (altrimenti la mollica sarà collosa).
L’impasto appena lievitato 18 ore, ancora in ciotola, poi subito dopo le pieghe e infne sul canovaccio, prima della lievitazione finale di 2 ore:
Veronica - Lamiacasashabby dice
questo pane è bellissimo Ale, mi hai fatto venire voglia di farlo x Natale come centro tavola con tanti spiedini di formaggio e olive infilzati sopra! però mi manca il lievito madre, lo userò secco…
lacucinadiziaale dice
Grazie tesorina <3
Non hai magari qualcuno che te ne può regalare un pezzo? Con quello secco non saprei proprio dirti le proporzioni da cambiare.
Lisa dice
io non ho ancora preso il coraggio di fare e mantenere il lievito madre… il tuo pane è meraviglioso!
lacucinadiziaale dice
Effettivamente permette di fare cose diverse e soprattutto si conservano molto a lungo 🙂
Grazie tesoro <3
Vanessa dice
Ma quant’è bello questo pane! E che bella introduzione… Era destino che Berta avesse un successore! Ti abbraccio!
lacucinadiziaale dice
Grazie Vanessa! 😀
La povera Berta ha avuto un successore di tutto rispetto 😉
Bacio <3
Alice dice
Ale!! questo pane è stupendo!! sto iniziando a prepararlo con le tue istruzioni <3 Bacissimo
lacucinadiziaale dice
Ormai è tardi, perché so già che ti è venuto pazzescoooo! <3