L’acquacotta alla capalbiese è un piatto tipico di Capalbio, bellissimo borgo della bassa Toscana di cui vi ho parlato qualche giorno fa.
Quella dell’acquacotta è una ricetta tradizionale della Bassa Maremma e dell’Alto Lazio che trova moltissime interpretazioni a seconda della città in cui viene preparata. Nella zona di Capalbio, in provincia di Grosseto, di questa zuppa molto brodosa se ne prepara una versione molto semplice.
Si tratta di un piatto povero, fatto con pochissimi ingredienti, che tradizionalmente veniva preparato dai butteri che portavano le mandrie al pascolo. Questa è la versione base, che può essere arricchita a proprio piacimento con altre verdure di stagione come spinaci, verza, tarassaco o cicoria.
Ovviamente, da grande amante delle uova e soprattutto delle uova in camicia, quando ho visto questa ricetta ho capito che era mia e dovevo farla. Il gusto della zuppa è molto semplice e onestamente dipende moltissimo dalla qualità delle materie prime, essendo veramente pochi ingredienti, ma trovo che l’uovo dia quel kick in più che ci vuole sempre e dona anche una cremosità speciale e irresistibile!
L’articolo su Capalbio e la relativa ricetta dell’acquacotta alla capalbiese forse l’avevate già letto su Say Good Magazine. No? Eh beh, allora dovete andare subito a sfogliarlo, troverete anche tante altre ricettine bellissime!
Capalbio è stata la meta scelta per trascorrere la nostra pasquetta, quest’anno. Da noi sono un centinaio di chilometri, quindi non è lontanissimo, e devo dire che era un po’ che volevo andare, ma non trovavo mai il momento giusto. Finalmente poi ci siamo decisi e così abbiamo passato a Capalbio e al Giardino dei Tarocchi una bellissima giornata in compagnia <3
Un consiglio? Il giardino, se vi piace l’arte alla Dalí, per intenderci, vale la pena di essere visitato, ma magari evitate le giornate di festa, altrimenti come noi vi ritroverete a fare due ore e passa di fila. Non vi dico i maschietti quanto erano felici, abbiamo rischiato vari divorzi XD
- (per 4 persone):
- 200 g di sedano
- 1 grossa cipolla dorata
- 2 spicchi di aglio
- 600 g di pomodori maturi e dolci
- 1,5 l di brodo vegetale caldo
- 1/2 peperoncino
- 4-5 foglie di basilico
- 8 fette di pane toscano raffermo (o altro pane casareccio)
- 4 uova
- Pecorino grattugiato
- Olio extravergine di oliva
- Sale
- Lavate il sedano, eliminate le foglie e mettetele da parte. Riducete le coste a dadini e ponetele in una casseruola capiente con un bel giro di olio. Unite anche il peperoncino, uno spicchio di aglio e la cipolla tritati. Fate andare a fuoco vivace per una decina di minuti, mescolando spesso.
- Nel frattempo riducete i pomodori a dadini piccoli. Unite anche questi nella casseruola e mescolate. Aggiungete quindi il brodo caldo, regolate di sale, incoperchiate e fate sobbollire per un’ora.
- Trascorso questo tempo, fate abbrustolire le fette di pane, poi strofinatele leggermente con lo spicchio di aglio rimasto. Disponete le fette di pane nelle fondine.
- Sgusciate un uovo in una ciotolina, quindi versatelo delicatamente nella pentola con l’acquacotta (che non dovrà bollire troppo violentemente). Procedete allo stesso modo per le altre uova. Attendete 2-3 minuti, finché l’albume non si sarà rappreso, quindi spegnete il fuoco.
- Completate con le foglie di sedano tritate e il basilico spezzettato.
- Versate un paio di mestolate di acquacotta nei piatti, quindi mettete in ciascuno un uovo, facendo attenzione a non romperlo. Completate con una abbondante spolverata di pecorino. Servite calda.
Franca Savà dice
Mi piace infinitamente la cucina toscana. Grazie per questa splendida ricetta.